Mi chiamo Rosa e sono di Boville Ernica.
Sono nata lì, in questo paesino molto bello, dove c’è poca gente e dove ci conosciamo tutti. E’ molto bello così, è come vivere in un’unica grande famiglia.
Nel mio paese ci sono vicoletti, stradine dove noi bambini ci divertivamo: per scherzo suonavamo i campanelli, giocavamo a mosca cieca, a tanti giochi, sempre in libertà.
Dai miei genitori ho ricevuto una buona educazione: la mia mamma era una persona riservata, stava sempre a casa e andava a messa tutte le sere.
Della mia famiglia mi è sempre piaciuto tutto. La cosa più bella era quando ci riunivamo e ci ritrovavamo tutti insieme.
Nella vita ci possono essere percorsi non intrapresi, cose non fatte o non iniziate quando eravamo più giovani. Io forse non ho fatto molto ma penso che nella vita si fanno delle scelte e la mia scelta è stata di fidanzarmi e di sposarmi giovane, di avere una famiglia. Mi sono dedicata a loro fino a quando ho dovuto separarmi.
Il miglior complimento che ho mai ricevuto è stato quello di essere stata una brava mamma e sono orgogliosa di questo lato della mia vita.
Spero in futuro di cambiare e di ricostruire la mia famiglia e di essere di nuovo tra loro. Anche se loro nel frattempo si sono costruite una famiglia tutta loro sarebbe ancor più bello per me stare con i nipoti!
L’ insicurezza maggiore la provo quando è notte e va via la corrente: in tutto quel buio senza uno spiraglio cerco un po’ di luce.