STORIE-Fulvio

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STORIE-Fulvio

Il mio nome è Fulvio e sono nato a Roma.

Ricordo che da piccolo giocavo con le macchinette che mi regalavano i parenti e con il trenino che mi avevano regalato i miei genitori. I miei amici erano vicini di casa uno era il mio dirimpettaio che aveva il balcone davanti alla mia finestra, un altro ce l’aveva davanti al balcone della mia camera da letto. Ci incontravamo all’oratorio che era molto vicino a casa mia a giocare a pallone. Ho avuto amicizie anche alle elementari e medie e qualcuno alle medie superiori.

Mio padre era di statura media; gli mancavano un po’ di capelli sulla fronte e ai lati della testa era biondo scuro e aveva gli occhi cerulei. Mia madre era bassina, con capelli scuri quasi neri e occhi azzurri.

Il mio quartiere era l’Appio Latino che all’inizio era tutto sassi e nient’altro; poi ci hanno fatto le case, le strade, i negozi,  l’oratorio, una chiesa, la scuola e così via. Era molto popoloso c’erano case anche a sette piani. Poi  c’è stata una vendita di case che mi ha portato via di là insieme alla mia famiglia, o meglio, soltanto mia madre ed io.

Ho 64 anni. Ora vivo a Borgo Bainsizza in una casa famiglia. Prima di venire qua ero disoccupato , non lavoravo e mi manteneva mio padre. Giravo per Roma con gli autobus e guardavo la città. Mi sarebbe piaciuto finire gli studi e diplomarmi geometra e lavorare e non sci sono riuscito per colpa di una complesso di inferiorità: mi vedevo basso e mingherlino davanti agli altri e allora i miei genitori mi portarono da un dottore perché mi guarisse e grazie a Dio guarii da questa strana cosa però non ho più potuto lavorare.

Passo la mia giornata tra i pasti e le passeggiate che mi fanno bene alla schiena. Mi piace molto giocare al computer, che è l’attività del sabato e della domenica

Sono assolutamente determinato a diventare esperto o abile a usare il computer, è una abilità che mi piacerebbe tanto padroneggiare.

Vorrei tanto sapere di più del gioco della pallina, sempre inerente al computer.

Dieci anni fa la mia vita era molto diversa, stavo a Frosinone con la mia famiglia, cioè, solo con mia madre.

Come mi vedo tra dieci anni? Vorrei essere andato via dalla casa famiglia ed essere tornato in una casa in affitto solo per me in una città che non saprei dire, magari Roma.

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